lunedì 17 marzo 2014

Viaggia con #ilgpssiamonoi

È stata lanciata qualche giorno fa, dopo tanta attesa, l’applicazione ufficiale di Atac “Viaggia con Atac”.


Finalmente anche Roma ha una sua applicazione per i trasporti anche se mancante di funzionalità come la possibilità di trovare le fermate tramite una mappa che sicuramente verrà implementata con un successivo lavoro di sviluppo.
Purtroppo bisogna constatare che rimangono sempre non monitorate moltissime linee quali la rete su ferro (Roma – Lido, Roma – Viterbo, Roma – Giardinetti) e l’importante rete tram perché mancanti di dispositivo di individuazione gps.
Per combattere questa mancanza mai risolta è nato da quasi un anno a questa parte un sistema di segnalazione mezzi alternativo totalmente autogestito  dai pendolari. Nato come hashtag per contrassegnare tutti i tweet riguardanti la lunga linea tram 19, #ilgpssiamonoi  è stato utilizzato da pendolari di altre tratte con gran successo e soddisfazione.
Ebbene per restare al passo coi tempi, anche noi, pendolari delle linee non monitorate vi proponiamo un “app” (in realtà è una pagina web) creata e sviluppata da @salem_84:

www.ilgpssiamonoi.com

Il sito internet permette di velocizzare il già esistente sistema di segnalazione autogestito diminuendone i passaggi. Basta collegarsi e seguire le semplici procedure per poter condividere la posizione del mezzo sul quale si sta viaggiando.
Per rendere la pagina accessibile anche a connessioni lente si è scelto di implementare una grafica essenziale e di caricare su alcune linee, come l’interminabile 19, una lista ridotta di fermate contenente i principali nodi di scambio.
Tutti i cinguetti composti sono consultabili nella voce “Ultime segnalazioni” o sul profilo twitter @Movesharing. Se poi si possiede un account twitter personale è possibile effettuare l’accesso per personalizzare le proprie segnalazioni.

Adesso che l’applicazione è lanciata portare avanti il progetto dipende da noi.

Buon viaggio!

domenica 9 marzo 2014

Da Laurentina a Fermi con "La grande lentezza"

Da qualche giorno a questa parte molti pendolari hanno notato che la metro B impiega anche più di un quarto d’ora per percorrere il tratto che va da Laurentina a Eur Fermi. Il motivo di tale rallentamento che Atac dichiara essere una manutenzione generica in realtà è ben diverso. Poiché  non si può proprio credere che ci siano operai che lavorano in galleria mentre la linea è attiva, ho fatto qualche indagine e con gran stupore ho appreso quanto segue.
Anche i meno esperti sanno che per tenere saldi i binari senza che si allarghino è necessario che siano fissati a terra con delle traversine. Queste possono essere fatte di materiali diversi, come in legno o in cemento armato: in particolare le traversine tra Laurentina e Fermi sono formate da blocchetti di cemento.
Poiché le vibrazioni causate dal passaggio continuo dei treni hanno crepato alcune traversine vige ora la prescrizione per i macchinisti di limitare la velocità massima nel tratto incriminato a 15 km/h. Prescrizione che è divenuta più ferrea in quanto l’aggravarsi della situazione ha imposto la riduzione della velocità massima a 5 km/h.
Ecco quindi spiegato perché da Laurentina a Eur Fermi i treni ci mettono anche un quarto d’ora.

Tutto ciò va a ripercuotersi sulla regolarità dell'intero servizio in quanto se da una parte l'afflusso di treni a capolinea (Fermi ---> Laurentina) risulta normale, il deflusso (Laurentina --> Fermi) rallentato crea una disuguaglianza di treni. Ben presto i tre tronchini di manovra a Laurentina vengono occupati dai rotabili ed è necessario impedire l'accesso ad ulteriori convogli che rimangono fermi alle stazioni precedenti (Fermi - Palasport - Magliana).

Purtroppo situazioni del genere non si risolvono in poco tempo: è necessario sganciare il fascio di binari dai blocchetti crepati, sollevare le rotaie mentre si sostituiscono le traverse e infine rimettere i binari in sede rincalzandoli con apposite macchine. Si può intuire che la procedura è molto complessa e non frazionabile in più fasi. Fino a quando l’Atac non deciderà di sostituire le traverse i treni continueranno ad andare a passo d’uomo con il rischio che sotto il treno i binari cedano.

L’ennesimo esempio di come una regolare e programmata manutenzione potrebbe evitarci certi disagi e rischi.


mercoledì 5 marzo 2014

Ripartono i cantieri della Metro C ed è subito allarme

È di ieri la notizia di Repubblica:

<< “Nel cantiere della metro C ai piedi del Belvedere Cederna, a pochi passi dal Colosseo, è stato eretto un alto muro di cemento armato che non passa di certo inosservato: "Un'orrenda colata di cemento armato, un muro alto almeno 20 metri appena fatto che stupra via dei Fori Imperiali all'altezza del Colosseo: cos'altro di pessimo ci dobbiamo aspettare?”>>


Insomma l’innalzamento di un muro provvisorio è diventato un pretesto per attuare l’ennesimo attacco mediatico contro la sempre discussa metro C. Dalle foto scattate non sembra che il blocco di cemento abbia un’utilità specifica, ma consultando il sito di Roma metropolitane si scopre che:

Sul lato del clivo di Acilio prosegue lo smontaggio delle soglie di marmo, dei cigli, della pavimentazione, è in corso la realizzazione del muro di sostegno provvisionale del piano di lavoro per l’esecuzione delle opere di sostegno dei terreni a presidio della futura area operativa di cantiere ed è in corso la cantierizzazione nonché la potatura e il taglio delle alberature nell’area ISMA del villino Rivaldi.
[Notiziario cantieri del 20 Gennaio 2014]

La notizia, gonfiata fino all’inverosimile, rivela tutta la sua fragilità di fronte a informazioni tecniche attendibili.  Il muro, che di essere brutto è brutto, non è un’opera costruita per rovinare gratuitamente lo scenario dei Fori Imperiali per sempre, ma è necessario per la prosecuzione dei lavori e la sicurezza degli operai.
Questo tipo di stampa, inutilmente critica e eccessivamente allarmista, trova la sua motivazione nella paura diffusa di non avere alcuna garanzia sulle modalità e sul termine dei lavori; nonostante questo bisogna rompere assolutamente questo sistema di disinformazione e di falsi allarmismi.


È risaputo che l’investimento su un’opera cruciale come la metro C darà un contributo decisivo all’eliminazione del traffico su una delle più importanti arterie di Roma, la Casilina. Da essa scaturiranno benefici sociali ed economici per tutte le attività cittadine in relazione alla grande economia di tempo che si realizzerà nel momento in cui l’opera sarà fruibile al pubblico. Questi enormi vantaggi, che non è possibile tradurre in cifre ben definite, sono indubbiamente tanto grandi da poter pareggiare e superare i costi che si stanno affrontando ora. Bisogna quindi spingere affinché il momento dell’apertura avvenga il prima possibile e ritardare l’esecuzione dei cantieri con innumerevoli ripensamenti e critiche prive di fondamento come si sta facendo adesso non potrà farci altro che male.