sabato 16 agosto 2014

Cantieri che vanno, cantieri che restano

In queste settimane Roma è diventata, in alcune zone, un vero e proprio cantiere a cielo aperto. Mentre fervevano i lavori sugli scambi di viale Manzoni, in vista dell’attivazione del tram 1, e mentre le prime M apparivano davanti le entrate delle stazioni della metro C, altri cantieri sono rimasti aperti.

 Su via Giolitti resiste ancora la voragine apertasi il 6 luglio scorso. Anche se si è ipotizzata la presenza di un tempio del periodo repubblicano al di sotto di essa, il Campidoglio ha dato priorità al ripristino della ferrovia Roma – Giardinetti , strategica per smistare i pendolari che tra meno di due mesi prenderanno la metro C.
Nonostante la volontà dichiarata sia quella di riportare il treno a Termini/Laziali e si sia proceduto alla sostituzione del ballast in prossimità di Santa Bibiana, di operai sul cantiere della voragine non se ne sono mai visti.  Di fatto la linea è ancora oggi limitata a piazzale Labicano , persistono tutti i disagi di fare il cambio con i sempre pieni tram 5/14 e non si ha certezza sulla data di ripristino. Se la ferrovia rimarrà limitata  anche dopo ottobre, o peggio, non verrà più ripristinata, moltissimi tra studenti e lavoratori si troveranno questo inverno a dover lottare a Porta Maggiore per trovare posto sui tram, vista anche la concorrenza dei neo pendolari provenienti dalla linea C.

Anche sulla metro B i lavori per il quarto binario, necessario per gestire meglio i treni in arrivo dalle diramazioni Rebibbia – Bologna e Conca d’Oro – Bologna, sono fermi da settimane. L’ipotesi più accreditata è che l’azienda appaltatrice se ne sia andata per i debiti non pagati dall’appaltatore (l’Atac) lasciando così un’opera incompiuta con tanto di recinzione. Rimane così solo la base di cemento pronta per ospitare un binario che forse non verrà mai posato.


Last but not least sempre fermo è anche il corridoio della mobilità Laurentino aperto in fretta e furia sotto elezioni da Alemanno nel 2013 e poi richiuso il primo febbraio di quest’anno, giorno che per assurdo doveva essere quello di messa in esercizio dei suoi filobus.

Si nota sulla coppia di pali in secondo piano
 l'unico filo posato dopo un anno di lavori.
Che settembre ci porti buone nuove…!