martedì 16 settembre 2014

European mobility week - Si decidono le sorti della metroC


Anche quest’anno Roma ha aderito alla europan mobility week, la settimana europea della mobilità sostenibile. Dal 16 al 22 settembre mostre fotografiche, l’apertura straordinaria del Polo museale di Porta san Paolo,l’openday delle sedi Atac e l’apertura in anteprima della stazione Parco diCentocelle saranno uno dei tanti modi per sensibilizzare la cittadinanza e incentivare l’uso del trasporto pubblico.
Come ben si sa parlare a Roma di mobilità sostenibile è molto contraddittorio e a volte controproducente. Ma, lasciando ad altri facili ironie, sembra che l’argomento sia il tema caldo di questi giorni. L’arrivo dei 300 milioni di euro per la tratta metro C Colosseo – Venezia , a patto che si cantierizzi la tratta entro l’anno, ha posto la giunta comunale davanti una questione cruciale per il futuro della mobilità romana.
L’assessore Improta ha infatti dichiarato: “Dobbiamo prendere la decisione definitiva se la stazione di piazza Venezia della linea C sarà terminale, ovvero un capolinea, o passante. Questo è un nodo politico che scioglieremo in settimana, o al massimo la prossima, con il sindaco Marino, la Regione Lazio e il Ministero delle Infrastrutture. Le istruttorie sono già in corso ed entro fine mese scriveremo un nuovo accordo procedimentale tra i tre enti finanziatori nel quale ci sarà questa decisione.”
Dal comitato MetroXRoma è partita la sollecitazione: “Questo è il momento della verità: per questo lanciamo un appello a tutti i romani che ci seguono e che vogliono la linea C fino a Clodio. Chi ha a cuore quest’opera scriva al sindaco, alla sua mail, su Facebook, su Twitter. Scriva anche all’assessore Improta. E scriva anche presidente Nicola Zingaretti. Chiediamo tutti insieme che vengano mantenute le promesse sulla linea C. Chiediamo tutti insieme che i lavori proseguano ALMENO fino ad Ottaviano. E facciamo tutto ciò ADESSO.”
Insomma è ora più che mai necessaria una mobilitazione della cittadinanza a favore della metro C. Bisogna incalzare il sindaco a trovare le risorse per mettere a cantiere fin da ora le ultime tre stazioni fondamentali: Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano. “Chiesa Nuova” darà occasione di liberare l’ansa barocca dalle automobili, “San Pietro” permetterà ai milioni di pellegrini del giubileo del 2025 di raggiungere facilmente il cuore della cristianità e il nodo di scambio “Ottaviano” potrebbe realizzare il tanto sospirato effetto rete.


Dobbiamo dire al sindaco che completare la tratta fondamentale della linea C è molto più urgente di qualsiasi altra iniziativa nel campo del TPL: le sorti della mobilità romana sono nelle nostre mani.

venerdì 5 settembre 2014

Stadio AS Roma, proposte alternative alla mobilità che verrà


La storia che stiamo per raccontare ha inizio un anno fa quando nasce l’idea di servire il futuro stadio AS Roma  con una diramazione della metro B Magliana – Muratella. Una diramazione economica e veloce da costruire in quanto già presenti alcune strutture, come i binari sovrapposti a Magliana, e non necessari, almeno  fino a Tor di Valle, costosi espropri dei terreni. Quindi l’unico costo importante si sarebbe affrontato per spingere i binari fino a Muratella.
Pur trattandosi di soli 5 km in superficie, di cui solo 2,3 effettivamente nuovi, tale diramazione sarebbe diventata il mezzo principale dei tifosi per arrivare allo stadio, oltre a portare benefici non trascurabili alla mobilità. Combinando infatti metro e FL1 si sarebbero collegati in maniera decisamente più efficace l’EUR e il nuovo polo di Tor di Valle all’aeroporto.  Insomma si sarebbero notevolmente avvicinate le periferie sia tra di loro e sia al centro città.
Dopo mesi e mesi, tra alterne vicende, Marino ha ottenuto da Pallotta ben 50 milioni di finanziamenti per la diramazione metro, pena il veto del Comune e la mancata realizzazione dello stadio.
Ieri le sorti di questo match tra interesse pubblico e privato, dove sembrava che sia l’uno che l’altro avrebbero vinto, sono state ribaltate. La riunione della giunta ha proclamato infatti di pubblico interesse un progetto completamente stravolto rispetto all’originale: la diramazione non si spingerà più fino a Muratella ma sarà limitata a Tor di Valle e il collegamento con la FL1 al posto che con la metro sarà realizzato con un ponte pedonale.
Spesso a Roma si parla e ci si lamenta di quei nodi di scambio “mancati” come Ponte Lungo (MA) /Tuscolana o Libia (MB1) /Nomentana.  Nel 2017 tra Tor di Valle e Muratella/Magliana (FL1) accadrà la stessa identica cosa. La linea B così progettata non aggiungerà affatto una nuova offerta di T.P.L. perché completamente sovrapposta alla Roma – Lido. Se da una parte sarà lievemente potenziato il servizio già esistente a Tor di Valle, dall’altra c’è da dire che verranno tagliate le corse metro per l’EUR.
Come si potrebbero quindi impiegare quei 50 milioni? Poiché il senso dell’intero progetto risiedeva nello scambio FL1 “Muratella”,sovrapporre due linee che già condividono 3 stazioni è completamente inutile. A questo punto è preferibile pensare di utilizzare i finanziamenti per potenziare l’impianto elettrico della Roma – Lido potenziando sottostazione elettrica “Torrino” e realizzando una nuova a Vitinia. In tal modo si potrebbero istituire corse supplementari limitate ad Acilia, alleviando il cronico affollamento della linea. Si tratterebbe di un intervento parziale, ma pur sempre propedeutico alla trasformazione della ferrovia in metropolitana. O ancora, realizzare un capolinea a Tor di Valle senza quadruplicare inutilmente i binari e costruire la fermata Torrino Nord prevista dal piano regolatore.  Insomma ci sono veramente tanti modi utili per la cittadinanza nei quali impiegare questi fondi, diramare ulteriormente la metro sovrapponendola alla Roma – Lido non è uno di questi.

In tempo di crisi quella che abbiamo è un’opportunità veramente rara di rilancio del T.P.L., facciamo in modo che non venga sprecata!