lunedì 22 dicembre 2014

#MetroForDummies – I nuovi CAF della metroB

Fino a poco sembrava spirare un vento di novità che avrebbe sospinto la linea B a tornare ad essere una metropolitana degna di questo nome: una nuova flotta di 18 nuovissimi treni CAF.

Il primo convoglio, l’MB 407-408 consegnato ad aprile, era entrato in servizio i primi giorni di novembre. Ad esso era seguito dopo appena una settimana l’MB 409–410, con la speranza che anche gli altri CAF, avvistati da numerosi pendolari in presercizio, entrassero presto in servizio.

Questi treni poi scomparvero e per settimane non se ne seppe più nulla: solo da qualche giorno è rientrato in servizio l’MB 407–408.

Già in passato abbiamo parlato del funzionamento della chiusura porte, di come il consenso alla trazione sia necessario affinché un treno, dopo la fermata, possa ripartire.

In particolare sui treni della metro romana il sistema operativo prevede un massimo di tre tentativi di chiusura: dopodiché va in allarme e il treno si blocca.
Secondo le vecchie norme dell’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi  (USTIF) le prime due chiusure dovevano avvenire con un carico di forza pari a 15 newton. La terza, l’ultima prima dell’allarme,  invece poteva essere caricata fino a 30 newton, per minimizzare il rischio di intralci.
Le nuove normative dell’USTIF hanno modificato tale direttiva e la forza della terza chiusura è stato abbassata a 15 newton per non arrecare un eventuale danno fisico alle persone che tentano scioccamente di entrare a tutti i costi. Sotto le nuove regole devono necessariamente  sottostare i nuovi treni che quindi sono a più rischio di allarme.

Di qui i numerosi stop di linea e il conseguente ritiro per diverse settimane.

Secondo alcune voci di corridoio pare che l’Atac, durante il ritiro dei convogli, abbia cercato un espediente tecnico per superare le problematiche derivanti dalla nuova norma. Tuttavia il blocco dell’MB 407–408 a Colosseo del 15 dicembre è la conferma che ancora non si è trovata una soluzione efficace: di fatto si sono resi inutilizzabili degli ottimi mezzi costati 150 milioni di euro.

E a questo enorme danno si aggiunge anche la beffa di vedere i nuovi  CAF trasformati in tele per vandali.


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