lunedì 7 dicembre 2015

Sette giorni senza metropolitana

Dopo gli 8 giorni di sciopero da parte dei lavoratori del consorzio Roma TPL per il mancato versamento degli stipendi, è in arrivo un’altra agitazione che rischia di creare disagi anche più forti per i pendolari romani.

La CAF Italia è un’azienda con oltre cinquanta lavoratori a Roma che operano presso i due depositi dell’Atac a Magliana ed Osteria del Curato. Sono tecnici specializzati che si occupano della manutenzione e della riparazione dei treni che viaggiano lungo le linee della metropolitana di Roma e Lido, con competenze ed esperienza particolari e qualificate.

A fronte di un’operazione di reinternalizzazione da parte di  ATAC delle attività di manutenzione finora svolte dai lavoratori CAF, la società ha aperto una procedura di licenziamento collettivo. Ad oggi nessuna apertura da parte della direzione CAF alle proposte sindacali, volte ad evitare licenziamenti unilaterali attraverso il ricorso alla volontarietà all’esodo ed alla ricollocazione in altri cantieri operanti sul territorio nazionale.
A fronte di questa chiusura e dunque dell’imminente possibilità di perdere i propri posti di lavoro, i lavoratori di CAF riuniti in assemblea hanno deciso di aprire lo stato di agitazione e di dichiarare
SETTE GIORNI DI SCIOPERO DAL 9 AL 16 DICEMBRE.
Una decisione drammatica e che metterà a rischio la tenuta della metropolitana di Roma, dal momento che le attività di riparazione e manutenzione saranno sospese, proprio in un momento particolarmente delicato stante l’apertura del Giubileo. In solidarietà con i colleghi romani anche i lavoratori trasferiti presso i cantieri di Cagliari e Foligno aprono lo stato di agitazione con le medesime modalità.
Treni senza manutenzione
Poiché i 68 treni CAF circolanti su tutta la rete metropolitana di Roma costituiscono più del 50% del parco rotabile, mandare avanti per una settimana il servizio senza manutenzione sarà praticamente impossibile. L’effetto immediato sarà la riduzione di convogli circolanti, con la conseguente dilatazione dei tempi di attesa già sperimentata nei giorni scorsi sulla metro B. A pagare il prezzo più alto saranno quasi sicuramente i pendolari della Roma – Lido, i cui restanti treni MA.100, MA.200 e MR.500 non sono sufficienti per sostenere la linea da Ostia a Porta san Paolo.


Domani il Giubileo
La Roma che va verso il Giubileo è lanciata anche verso un baratro, almeno dal punto di vista dei trasporti. Nelle scorse settimane si è lavorato in fretta e furia (e ancora si continuerà) per cercare di preparare la Città Eterna al grande afflusso di pellegrini, operazione ancora più difficoltosa dopo i tragici attentati di Parigi che hanno comportato il livello d’allerta 2 e la necessità di presidi militari fissi. In metro A solo 7 unità, sul parco complessivo di 39 treni, sono state rigenerate; sulla metro B in due week end si sono sostituiti i binari tra Rebibbia e Ponte Mammolo senza però rincalzarli, determinando di fatto l’inefficacia dell’intervento e il persistere dei rallentamenti.

La nostra preghiera è che l’occasione del Giubileo della Misericordia (del Pendolare) instilli anche negli amministratori più incompetenti quantomeno un minimo senso di responsabilità, che fino ad ora non si è visto molto. Che la metro ci sia lieve...

Aggiornamento del 10 dicembre - Pare che la preghiera abbia effettivamente funzionato.

sabato 5 dicembre 2015

Sul futuro della metro C

Scavare o non scavare, questo è il dilemma.

Il 30 novembre scorso si è tenuto presso la Casa delle Culture un convegno denominato “Metro C- Quale futuro per la tratta T2?”. In occasione dell’incontro sono intervenuti:
  • On. Michele Meta, Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. 
  • Arch. Francesco Prosperetti, Sovrintendente Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma. 
  • Prof. Luigi Callisto, Dipartimento Ingegneria Strutturale Geotecnica, La Sapienza. 
  • Ing. Stefano Giovenali, Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri
  • Andrea Biancucci, Comitato MetroXRoma.
Di quest'ultimo è stata significativa un'affermazione: la metro C non sarà aperta a Ottaviano nè per il Giubileo del 2025, nè tantomeno per le futuribili Olimpiadi 2024.


A conclusione degli interventi ho voluto dare un contributo a questa discussione, aperta a tutti per parlare del futuro della linea C nel centro storico.

giovedì 26 novembre 2015

Metro B - Stop al prolungamento a Casal Monastero


Il travagliato viaggio del prolungamento della metro B oltre Rebibbia sta per giungere ad un’ulteriore tappa che rischia di compromettere definitivamente l’iter di questa infrastruttura. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dall’A.S.S.C. Casal Monastero:

«Dopo lunghi silenzi da parte dell’amministrazione capitolina, dopo oltre 4 anni dall’aggiudicazione
dell’appalto, dopo tanti nostri appelli non ascoltati, dopo un vano tentativo dell’ormai ex assessore all’urbanistica Giovanni Caudo di far partire i cantieri con i fondi disponibili, c’è il concreto rischio che una grossa fetta dei fondi destinati al prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastro vengano distolti da quest’opera. Vale la pena rammentare a tutti che il finanziamento complessivo dell’infrastruttura, secondo il contratto di appalto stipulato con l’ATI Salini-Vianini-Ansaldo, ammonta a circa 556 milioni di euro ed è così ripartito: 167 milioni di fondi pubblici già disponibili; 133 milioni da corrispondere al Concessionario come canone annuo per 12 anni; 189 milioni derivanti dalla cessione al Concessionario di aree pubbliche che saranno sottoposte a “valorizzazione immobiliare”; 67 milioni derivanti da un’ulteriore cessione di un’area a Pietralata. I fondi erogati dalla Regione Lazio costituiscono il 59% del finanziamento pubblico (167 milioni) concesso per la realizzazione dell’opera, equivalente a 99 milioni di euro. Questi soldi pubblici, erogabili con legge regionale n.4 del 28/04/2006 e ripartiti su tre annualità, costituiscono la più consistente parte del finanziamento attualmente disponibile. Da dicembre 2015, questa porzione di finanziamento potrebbe essere destinata a decadere, con evidenti gravi ripercussioni sul finanziamento complessivo, la cui consistenza si ridurrà di circa un quinto!»

Perchè volere la metro
Anche dalla lontana Casilina abbiamo voluto sottoscrivere e sostenere la petizione lanciata su change.org,  accompagnata su twitter dall’hashtag #perchèvogliolametro. Esistono centinaia, se non migliaia, di motivazioni per raccogliere l’invito a firmare e diffondere la richiesta di prolungamento della metro: qui di seguito sono elencate le più significative.

  1. Si tratta di una delle poche grandi opere a Roma finanziate e subito cantierabili.
  2. La nuova tratta permetterebbe il completo ripensamento e miglioramento delle linee di superficie.
  3. La metro B assorbirebbe la maggior parte del traffico proveniente dal quadrante nord est e dal grande raccordo anulare, decongestionando notevolmente le strade locali. Sarà anche punto di riferimento per le autolinee Co.Tra.L. provenienti dalla provincia.
  4. La  metropolitana è un mezzo sicuro, efficiente e adeguato alla grande domanda di spostamento di Casal Monastero.
  5. Il prolungamento, previsto sin dal 1960 è atteso dai cittadini fin da troppi anni.
  6. L’attuale capolinea Rebibbia non è un terminale adeguato per via della posizione e del sottodimensionato parcheggio di scambio.
  7. La rinuncia del progetto da parte del Comune comporterebbe penali per un valore complessivo di 100 milioni di euro.
  8. Da Rebbibia a Casal Monastero significa:
  • Aggiungere 2,8 chilometri e due stazioni alla rete di metropolitane romane.
  • Avvicinare le periferie sia tra di loro, sia al centro storico.
  • Creare con le stazioni un possibile nuovo punto di aggregazione sociale.
  • Non disperdere i fondi faticosamente messi insieme in questo periodo di crisi.

Un tour sulla metropolitana per la metropolitana
Dopo aver scoperto le origini della prima metropolitana di Italia, celebreremo il venticinquennale del prolungamento da Termini a Rebibbia della linea B con un tour che toccherà le stazioni più importanti del ramo nord. Tratteremo la storia del procedimento, la costruzione, l’attivazione nonché l’attuale inserimento dell’infrastruttura nel tessuto cittadino e la necessità di prolungamento della stessa. A completamento della narrazione saranno raccontati aneddoti, curiosità e i segreti celati agli occhi dei comuni pendolari.
 L’evento è gratuito e aperto a un pubblico di tutte le età: per informazioni e prenotazioni scrivere a etrgiallo@gmail.com o consultare la descrizione dell’evento facebook.


giovedì 19 novembre 2015

#DaTerminiaRebibbia – La nuova frontiera della metro B

Un nuovo evento di @TreninoBlu

Cliccare sull'immagine per l'evento

L'8 febbraio 2015, in un magico tour a bordo della linea B, abbiamo compiuto un salto indietro nel tempo che ci fatto rivivere la fatidica inaugurazione della metropolitana più antica d’Italia. Da Termini abbiamo viaggiato verso l’EUR, l’Esposizione Universale di Roma, raccontando la storia, la tecnica, aneddoti dei primi 11 chilometri della linea blu romana.
A completamento delle solenni celebrazioni, il prossimo 6 dicembre festeggeremo insieme i 25 anni dell’ulteriore prolungamento a Rebibbia, che ha reso la metro B una tratta utilizzata da oltre 300.000 pendolari al giorno.

Il passato continua la sua corsa nel presente, proiettato verso il futuro.

Unitamente alla Termini – Rebibbia, il tour si spingerà attraverso la biforcazione di piazza Bologna nelle nuovissime stazioni della tratta B1. Arriveremo alla stazione Jonio, l’ultima frontiera aperta il 21 aprile scorso.


PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Ore 10:00 -  Appuntamento all’ingresso del capolinea Rebibbia.
Partenza da Rebibbia con tappe intermedie a:
Quintiliani, Bologna, Libia
Ore 11:30 (circa) Arrivo a Jonio con termine del tour.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE:
Per prenotarsi al tour, completamente gratuito, è necessario mandare una mail a etrgiallo@gmail.com indicando un nominativo e il numero di persone.
Per viaggiare è sufficiente l’abbonamento Metrebus o un singolo biglietto BIT da 100 minuti per ciascuna persona (NB: i bambini sotto i 10 anni non pagano e la loro presenza è molto gradita).
L'appuntamento è fissato per le 10:00 di domenica 6 dicembre a Rebibia, davanti all'ingresso del capolinea della metro B.

venerdì 13 novembre 2015

Faccia a faccia: Esposito e Spirito

Il giorno 19 novembre alle ore 18:00 al Centro Congressi Frentani (via di Porta Tiburtina,42) si terrà un importante dibattito tra l'ex assessore ai trasporti Stefano Esposito e Pietro Spirito, dirigente Atac. Con la moderazione di Giorgio Santilli, caporedattore del Sole 24 Ore, si affronteranno i temi che hanno portato allo scontro quotidiano tra l’ex assessore e la dirigenza Atac: lo stato fatiscente delle metropolitane, l’inefficienze della rete di superficie, la poca trasparenza nell’affidamento di gare e appalti pubblici.


Poiché l’incontro sarà presieduto dalla stragrande maggioranza della stampa romana, il contraddittorio sarà certamente vivace e avrà risvolti piuttosto interessanti. Sarà compito dei pendolari incanalare la discussione verso temi quotidiani quali il disagio di muoversi a Roma o le strategie di mobilità da attuare entro il Giubileo.
L’evento sarà infatti aperto a tutti coloro che desidereranno partecipare, entro i limiti di capienza possibili. Per accreditarsi è sufficiente mandare una mail a eventi@ferpress.it includendo un nominativo.

E’ molto importante che ci sia una larga partecipazione, affinché si possa fare chiarezza sul futuro del trasporto pubblico nella Città Eterna.



martedì 10 novembre 2015

Figli e figliastri alla Regione Lazio

<<Va avanti l’impegno della Regione per garantire un servizio su ferro più efficiente e di qualità ai pendolari e a chi si sposta ogni giorno per lavoro o studio nel Lazio. In due anni e mezzo, + 7% dei collegamenti su ferro sulle linee principali del Lazio.
06/11/2015 - Consegnato un nuovo treno a Latina, il numero 26 di quelli programmati dalla Regione. Va avanti l’impegno della Regione per garantire un servizio su ferro più efficiente e di qualità ai pendolari e a chi si sposta ogni giorno per lavoro o studio nel Lazio. […] Con il treno di oggi abbiamo concluso la consegna del nuovo materiale rotabile previsto dal piano di investimenti relativo al contratto di servizio 2009-2014, dunque sono stati messi in circolazione nella flotta impiegata per i servizi di trasporto regionale del Lazio 26 nuove locomotrici 464, 130 carrozze Doppio Piano di tipo Vivalto, 5 treni Jazz utilizzati per il "Leonardo Express", per un totale di 26 nuovi treni cui si aggiungono 97 vetture a media distanza completamente rinnovate. Avanti tutta: entro il 2020 rinnovo dell’intero materiale rotabile. L’obiettivo è dare ai cittadini della capitale d’Italia, del Lazio e ai milioni di visitatori che vengono nella nostra regione un sistema di trasporti degno di una grande regione europea. Con il piano regionale della mobilità che arriverà in consiglio regionale entro la fine dell’anno Roma e il Lazio avranno uno strumento per innovare nella nostra regione l’intero sistema dei servizi di trasporto, puntando su efficienza e sostenibilità ambientale.>>

Mentre la Regione Lazio capitanata da Nicola Zingaretti vanta l’impresa di aver portato 26 nuovi treni sulle ferrovie regionali, la Roma-Lido e le altre ferrovie “ex concesse” patiscono silenziosamente la mancanza di un adeguato piano di investimenti.

Nel particolare la ferrovia per Ostia, giunta a luglio scorso nel punto più basso della sua storia dopo la seconda guerra mondiale, ha ricevuto una blanda iniezione di convogli riciclati dalle metro A e B. Il famoso piano presentato quest’estate da Atac per migliorare il servizio ha trovato (quasi) attuazione nelle ultime settimane. Per far fronte al progressivo cedimento dei CAF Freccia del Mare, dei quali resistono ormai solo due esemplari (MA.389-390 e MA.383-384), sono stati immessi 2 CAF provenienti dalla metro B (MA.391-392 e MA.393-394) ai quali seguirà un terzo (MA.395-396) che a breve completerà le prove tecniche dell’Ustif. Contestualmente stanno terminando i collaudi anche per l’MA.219-220 facente parte della famosa serie di treni difettosi ordinati per la metro A nel Giubileo del 2000 e riciclati sulla Roma-Ostia come “usato garantito”. Oltre agli storici guasti e ai graffiti, questo treno monterà un sistema di aria condizionata in maniera analoga ai precedenti convogli MA.211-219 e MA.202-213.

Un CAF "nuovo" di zecca pronto per la Roma - Lido

In sintesi la Roma-Lido può contare attualmente sul seguente parco mezzi:
  • 5 CAF in livrea Freccia del Mare, di cui solo 3 effettivamente funzionanti
  • 3 CAF dalla metro B
  • 8 MA.200 della metro A (Giubileo 2000), di cui 3 con aria condizionata
  • 3 MR.500 del 1987
  • 2 MA.100 Frecce del Mare del 1980

Per un totale di 21 convogli, appena sufficienti per esercitare la ferrovia.

Uno sguardo futuro
E’ ben chiaro che l’immissione di 4 treni già vecchi e riciclati dalle metropolitane è servita solo per rimpiazzare i guasti di questa estate e sono assolutamente insufficienti per sostenere un servizio già precario.  Se si tiene conto che nei prossimi mesi anche le ultime 4 Frecce del Mare (CAF e MA.100) potrebbero essere ritirate per l’usura, la situazione sarà presto irrecuperabile.

La proposta
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la Roma – Lido ha bisogno di un parco rotabile completamente dedicato e adeguato alle caratteristiche della ferrovia.
Una scelta vincente potrebbe essere acquisire gli elettrotreni DB.481, già ampiamente utilizzati sulle ferrovie urbane di Berlino. Tali convogli, dalla sagoma adatta, ad alta capacità e a composizione dinamica (da un minimo di 4 a un massimo di 8 carrozze) ben si prestano al servizio metroferroviario per il quale sono concepite. L’unica modifica da effettuare, richiedibile direttamente alla casa costruttrice senza extracosti, sarebbe nel cambio di alimentazione da terza rotaia a pantografo per captare energia dalla linea aerea (il filo).


In attesa dell’arrivo dei nuovi treni, per migliorare il servizio a costo zero, si potrebbe aggiungere ai MR.500 un ulteriore elemento centrale sfruttando le carrozze accantonate in deposito. I convogli passerebbero così da 6 a 7 pezzi, con un aumento di 200 posti disponibili ottimo per le ore di punta.
Parallelamente si potrebbe scegliere di scomporre alcuni MA.200 in treni “corti”: dalla divisione di un treno da 6 carrozze ne nascerebbero 2 da tre carrozze. Avendo più convogli, seppur meno capienti, si potrebbero dimezzare le frequenze durante le ore di morbida e nei giorni festivi: un treno“corto” ogni 7 minuti anziché uno “lungo” ogni 15 rappresenterebbe un’offerta di trasporto decisamente migliore.

La protesta
Mentre le nebbie intorno al futuro delle linea si fanno sempre più dense, la Carovana delle Periferie, l’USB, il Comitato Pendolari Roma-Lido e la Rete dei Comitati hanno deciso di unire le forze e di indire una assemblea per richiedere un servizio efficiente e sicuro.

Qui di seguito il volantino della manifestazione:



domenica 8 novembre 2015

Il Metrebus (per ora) è salvo

Il sistema Metrebus resterà il punto di riferimento degli utenti del trasporto pubblico del Lazio, senza aumenti di tariffe. E la Regione entrerà direttamente nella gestione, ricontrattando gli accordi tra le aziende aderenti al consorzio e introducendo un elemento di terzietà rispetto agli interessi dei singoli.

Questo, in sintesi, il messaggio lanciato ieri dall’assessore regionale alla Mobilità, Michele Civita, in un intervento nell’assemblea regionale. “Non solo il sistema Metrebus sarà salvato – ha detto - ma sarà l’occasione per un suo rilancio. L’obiettivo è fare in modo che il sistema possa espandersi al punto da immaginare un biglietto unico”.

È previsto anche un piano di rientro dei debiti e l’estensione della rete di vendita dei titoli di viaggio.
“Sono in corso riunioni che ci fanno essere ottimisti sull'esito finale: quello di una maggiore responsabilità delle strutture regionali”.


giovedì 5 novembre 2015

Il bastone del trenino giallo

Dal 17 al 28 ottobre 2015, a causa di lavori a Santa Bibiana, il "trenino giallo" è stato temporaneamente limitato a piazzale Labicano, accanto a Porta Maggiore. Tra Ponte Casilino e Labicano la ferrovia è stata esercitata a binario unico con l'aiuto del bastone pilota, rudimentale strumento usato per indicare l'occupazione di tale sezione. Con questo corto abbiamo voluto omaggiare l'unicità di questo sistema di trasporto che rischia di essere smantellato.   



L'occasione di questo documentario è utile anche per informare i lettori sui prossimi cantieri: il 7, l'8 e il 9 novembre (fino alle ore 13:00) il servizio sarà interrotto su tutta la linea per lavori all'incrocio con via Angelo Berardi.
Utilizzare in alternativa la linea bus 105.

sabato 24 ottobre 2015

#RomaVersoIlGiubileo - Trenitalia esce da Metrebus

Trenitalia si sfila dal biglietto Metrebus. Vuol dire che dal 1° gennaio chi viaggia sui treni regionali metropolitani dovrà pagare una tariffa a parte. Dunque per i romani non ci saranno soltanto metropolitane che si bloccano e bus che si guastano lungo il percorso, ma anche un inevitabile rincaro dei costi del trasporto pubblico.


Ad annunciare la disdetta è lo stesso ad Vincenzo Soprano, con una lettera inviata ieri all’ad di Atac Danilo Broggi, l’ad di Cotral Arrigo Giana, agli assessori alla Mobilità della Regione Michele Civita e del Comune Stefano Esposito. «Nonostante il giudizio positivo sul progetto — scrive Soprano — dobbiamo purtroppo rilevare come la gestione dello stesso abbia presentato criticità per noi insostenibili che ci impongono di dover comunicare la disdetta della convenzione Metrebus ». Segue un lungo elenco delle ragioni che hanno portato alla scelta. Prima fra tutte, il fatto che Atac ha 49,5 milioni di euro di debito nei confronti di Trenitalia, che ha intrapreso la via giudiziaria per recuperarli. Non solo. Atac ha voluto tenere per sé la vendita degli abbonamenti, ora solo con ricarica su smart card, e sempre lei ha voluto in esclusiva la dotazione e l’utilizzo del sistema di bigliettazione elettronica «con evidenti criticità gestionali cui va aggiunta l’impossibilità per Trenitalia di emettere e verificare i titoli elettronici a bordo treno, per il ripetuto rifiuto di Atac di condividere le chiavi del sistema». Rifiuto che ha impedito l’emissione da parte di Trenitalia del “Giubileo pass”, una smart card prepagata per il pellegrini dell’Anno Santo. Infine, la falsificazione e la duplicazione dei biglietti, situazione che Trenitalia non ha potuto gestire. Da qui le conclusioni: disdetta con decorrenza dal 1° gennaio 2016.

Nel dettaglio sono riportate le ferrovie che usciranno nel tratto urbano dalla tariffazione già coperta con la Metrebus romana e per le quali sarà necessario un altro biglietto:
  • FL1 Fiumicino Aereoporto - Orte (tratta urbana Fiera di Roma - Settebagni)
  • FL2 Tiburtina – Lunghezza (tratta urbana Tiburtina - Lunghezza)
  • FL3 Ostiense – Viterbo (tratta urbana Ostiense - Cesano)
  • FL4 Termini – Frascati/Albano Laziale/Velletri (tratta urbana Termini - Capannelle)
  • FL5 Termini – Civitavecchia (tratta urbana Termini - Aurelia)
  • FL6 Termini – Frosinone, Cassino, Caserta (tratta urbana Termini - Colle Mattia)
  • FL7 Termini - Latina Formia (tratta urbana Termini - Torricola)
  • FL8 Termini – Nettuno (tratta urbana Termini - Torricola)


Mentre Roma si avvia ad essere l'unica città occidentale in cui il trasporto pubblico e i treni regionali hanno un sistema di tariffazione separato, ci auguriamo che nei prossimi giorni si creino le condizioni necessarie affinché tanti anni di lavoro per avere un biglietto unico non vadano buttati al vento.

lunedì 19 ottobre 2015

Benvenuti nel Giubileo della Città Immobile - Vol.2

Il sacro e il profano, l'ordinario straordinario

L’inizio dello straordinario Giubileo della Misericordia è sempre più vicino e finalmente nella Città Immobile sembra che qualcosa si stia movimentando, ossia l'ordinaria manutenzione. Negli ultimi giorni sono spuntati cantieri in ogni dove, ancora più accelerati dal dimissionario sindaco Marino: nulla di più simile a uno studente che a settembre cerca disperatamente di completare i compiti estivi dopo averli rimandati per settimane.


Na' toppa per le metropolitane
Per evitare che la nave affondi definitivamente dopo gli ultimi bombardamenti, dal 18 ottobre al 30 novembre le linee A e B saranno interessate da lavori di manutenzione che ne comporteranno la chiusura anticipata alle 22:30 (eccetto il sabato con servizio normale fino all’1:30 di notte). Nel particolare, si legge dal sito dell’Agenzia per la Mobilità, gli interventi interesseranno le sottostazioni elettriche della metro B e complessivamente 5 chilometri di binari su entrambe le linee. Contestualmente al rinnovo dell’armamento, è in corso la revisione di 8 treni sulla metro A, divenuti 7 dopo l’incidente del 15 ottobre all’Anagnina (il treno tamponato era uno tra quelli da poco rigenerati).

Porta Maggiore  e Porta Portese
Dopo l’attesissima attivazione del servizio di monitoraggio GPS su tutta la rete tram, anche lo snodo centrale di Porta Maggiore sarà oggetto di cantieri. Il nevralgico nodo dei tram vedrà sostituiti alcuni degli scambi portati al limite del collasso dal passaggio di 4 linee (su 6 totali) della rete romana.

Sono anche in corso lavori a Porta Portese, con il rifacimento complessivo delle banchine, per ospitare i jumbotram operanti sulla linea del 3. Non è ben chiaro se al termine dei lavori sarà lo stesso 3 a tornare al suo naturale capolinea di Trastevere o una nuova linea, l’1, con percorso Ostiense – Trastevere che, se dovesse essere istituita, costringerà i pendolari all'ennesimo inutile trasbordo.
Non è neanche certo se le nuove paline elettroniche, installate appena qualche mese fa sulla vecchia fermata, saranno spostate sulla nuova.




Roma – Giardinetti
Dopo la scellerata mannaia abbattutasi sulla linea Centocelle - Giardinetti, tutto ad un tratto dagli oscuri presagi siamo passati ai miracoli con i lavori di agosto su due attraversamenti e la revisione della curva tra Ponte Casilino e Porta Maggiore. Dopo le pioggie appena trascorse sono spuntati ulteriori nuovi cantieri: a Santa Bibiana è in corso la completa sostituzione dei binari.











Tutti questi interventi ordinari risultaranno di poca efficacia perché su questa ferrovia a tutt'oggi manca una riprogettazione sul futuro. Di contro al progressivo arretramento della ex Roma - Pantano sono pronti 11 nuovi macchinisti che potrebbero migliorare il servizio nell'auspicabile ripristino integrale fino a Giardinetti, unico scenario possibile veloce ed economico, in attesa dei prolungamenti e della riqualificazione della linea stessa.


Informazioni in tempo reale
Mentre i cantieri proseguono in città, abbiamo lanciato da pochi giorni un canale Telegram con grande successo e apprezzamenti: Roma Trasporti News (RTN24). Contestualmente stiamo lavorando per l’estensione di tale servizio informazioni anche per gli amici d’oltremare e d’oltralpe con Rome Transport News (RTNENG).

Per rendere Roma più smart per i suoi abitanti e più accessibile per i visitatori di tutto il mondo.

domenica 11 ottobre 2015

#ParlaConNoi #13 - Il pellegrinaggio sulla metro A


Riceviamo e ripubblichiamo con gran piacere la mail di un lettore e la nostra risposta circa la pianificazione della rete di trasporti a meno di due mesi dall'inizio del Giubileo della Misericordia. #ParlaConNoi, i cui precedenti capitoli potete leggere qui, è una rubrica ideata insieme ai blog OdisseaQuotidiana e Transport For Rome per dare voce e risposte alle domande degli utenti sul trasporto pubblico: per partecipare basterà scrivere al nostro indirizzo mail etrgiallo@gmail.com o sulle nostre pagine social.



Al Prefetto di Roma Gabrielli
Alla Protezione Civile
Al Sindaco di Roma
Al Santo Padre Papa Francesco
Al Presidente della Repubblica Italiana On.le Mattarella
Alla Direzione ATAC e Metropolitane di Roma
Alla Procura della Repubblica Italiana

Roma,

Oggetto: Metropolitana di Roma, Linea A Anagnina - Battistini, Stazione di Roma Termini

Come cittadino e utente del mezzo di trasporto pubblico in oggetto, punto nevralgico per il continuo afflusso di viaggiatori e pellegrini diretti a Ottaviano-San Pietro mi pregio di richiamare all’attenzione delle SS.VV – come del resto già segnalato in precedenza - che detta stazione è assolutamente inadeguata a ricevere e a smistare con un minimo di sicurezza e decoro il continuo flusso di utenti che viaggiano verso Battistini o che si recano in Vaticano. La banchina di tale Stazione è sempre talmente gremita di viaggiatori da suscitare impressione e preoccupazione, non tanto ai romani, che sono abituati a viaggiare pressati nei mezzi pubblici ATAC, ma soprattutto agli utenti stranieri. La situazione diviene addirittura pericolosa, nel caso di ritardi (anche di pochi minuti) dei convogli, per non parlare se l’intervallo tra una corsa e l’altra diviene per circostanze diverse più dilatato.
La situazione è divenuta ancor più evidente e preoccupante con l’avvento del nuovo Papa Francesco perché l’afflusso a Termini di Pellegrini è senza sosta anche nei giorni in cui non vi è l’Udienza e i visitatori vengono accolti in una situazione logistica non solo indecorosa, ma addirittura preoccupante per la propria e altrui incolumità; un ‘impatto’ con la Città di Roma (caput mundi ???) che non fa certamente onore al nostro Paese. Oserei dire (e chi scrive non è catastrofista) che la condizione in cui si trova normalmente la folla di viaggiatori in attesa sulla banchina potrebbe essere considerata ‘un disastro annunciato’ se dovesse accadere un qualsiasi episodio che richiedesse l’evacuazione del luogo.
Inviterei pertanto i responsabili in indirizzo a inviare i loro ispettori in loco come osservatori della sopra illustrata situazione.
Visto che oramai la situazione è quella che è il flusso di viaggiatori in banchina andrebbe monitorato ed equilibrato in funzione dello smaltimento dei viaggiatori.
Inoltre, in previsione del Giubileo, insieme alla Metropolitana sarebbe non solo utile, ma addirittura necessario, per non dire indispensabile, predisporre, in alternativa e per evitare agli ospiti un’impressione tanto negativa, una serie di minibus, che – su percorsi preferenziali - consentissero ai pellegrini ospiti di raggiungere velocemente Ottaviano - Piazza Risorgimento.
In fede,
Giacarlo R.

Ciao Giancarlo,
dalla tua lettera emergono i gravi limiti del nostro carente sistema di metropolitane. In particolare il tratto Termini - Ottaviano della linea A fu costruito tra il 1964 a il 1980 dalla società InterMetro, concependo tale tratta per un traffico decisamente inferiore a quello odierno. E' molto probabile che durante il Giubileo l'accesso alla fermata Termini della metro A venga regolato con ingressi contingentati o con la chiusura temporanea della suddetta fermata,spingendo ad utilizzare Repubblica come alternativa. Per alleviare tale situazione sarebbe ottimale istituire diversi servizi di bus navetta, così come avvenuto con la duplice canonizzazione del 27 aprile 2014.
In particolare mi riferisco al servizio di supporto Termini - Ottaviano e a una seconda navetta Risorgimento - Cipro, quest'ultima stazione particolarmente adatta come capolinea bus.
In generale sarebbe stato opportuno partire mesi fa con lo studio di servizi giubilari, ma si preferisce sprecare autobus su direttrici che sarebbero già coperte da mezzi su ferro. Caso eclatante è quello di via Casilina che è stata privata dello storico "tranvetto" in favore delle ridondanti autolinee 105 e 106. Senza affrontare il caso troppo nello specifico, basti dire che investimenti mirati sulla ferrovia attualmente sospesa potrebbero rendere disponibili i molti autobus attualmente impegnati. Come ben saprai l’Atac in questo momento non dispone neanche dei mezzi per poter esercitare servizi supplementari: il bando per 700 nuovi veicoli, poi progressivamente ridotti a 200, è andato deserto e molto probabilmente si dovranno prendere in prestito autobus dalle regioni del nord!
Altresì ti ricordo che a partire dal 2011 tra San Giovanni e Ottaviano ci sarebbe dovuto essere un nuovo sistema di trasporto pubblico efficiente per alleviare la congestione della metro A: la linea C. Purtroppo la politica degli ultimi 20 anni non ha fatto altro che compiacere gli interessi privati dei cittadini "maghinari" e dei costruttori della metro, con aumenti di costi esorbitanti e non più sostenibili.


Ho fatto tutto questo discorso sperando di aver ampliato la tua visione: non si tratta solo di banchine strette della metro A, ma di una carenza infrastrutturale dovuta a una scarsa, se non nulla, pianificazione del trasporto pubblico presente e futuro.

Se ora appare molto difficile rendere attive delle navette per il Giubileo, pensa cosa succederà nel 2025!

mercoledì 7 ottobre 2015

Giubileo, nessun commissario per i trasporti

Il commissario straordinario del Governo, fortemente desiderato da Esposito per poter appaltare i lavori urgenti per la metropolitana, non sarà nominato. Lo ha reso noto oggi lo stesso assessore con un tweet in risposta alla domanda di una pendolare.


lunedì 5 ottobre 2015

Benvenuti nel Giubileo della città immobile

Secondo fonti non controllabili, pare che il 4 ottobre scorso si sia tenuta all’interno delle officine di Centocelle un incontro dei vertici Atac per decidere il futuro della Roma – Giardinetti, oggi ridotta a un misero tronco di 5 chilometri tra Termini/Laziali e Centocelle. Sembra fosse invitato anche l’assessore alla mobilità Esposito che però non ha partecipato.

In sostanza, visto il veloce avvicinarsi del fatidico Giubileo della Misericordia, è oramai necessario concentrarsi completamente su un nuovo ciclo di ristrutturazione della metro A, almeno per quanto concerne gli impianti elettroferroviari. I recentissimi lavori infatti hanno appena mitigato una situazione di 10 anni di completo abbandono manutentivo: già dopo poche settimane è stato imposto un forte rallentamento tra Ottaviano e Cipro in direzione Battistini, tratto nel quale le traversine di cemento monoblocco si sono crepate in maniera analoga a quanto accaduto alla metro B un anno fa. Mancano inoltre gli autobus e le preferenziali per poter esercitare con regolarità le navette che verranno istituite da San Pietro verso i punti nevralgici della città.

Mentre cresce la fretta e l’ansia di mettere a lucido tutta la rete bus del centro storico per i pellegrini, le periferie e i romani sono passati in secondo piano.
Si vocifera che durante la riunione a Centocelle si siano congelati a tempo indeterminato i due progetti più importanti per la Roma – Centocelle: la ristrutturazione completa della stazione Centocelle, per un valore di 2,5 milioni di euro, e l’attestamento a Togliatti (con un costo di 500.000 euro) per consentire lo scambio con la metro C, ora completamente isolata dal metroferro romano. Si è fantasticato, come è ormai solito, sulla trasformazione della stessa in tranvia e del prolungamento a Tor Vergata, ma di fatto nel breve periodo si opererà (forse) una blanda riqualificazione delle fermate Balzani, Berardi e Tor Pignattara.

E’ sempre più incerto anche il futuro del tratto Centocelle – Giardinetti ora sospeso: sembra quasi che si stia aspettando un temporale che faccia crollare gli impianti e dia quindi una provvidenziale giustificazione allo smantellamento della ferrovia. Ad oggi infatti sono moltissimi i cittadini che soffrono l’assenza del “tranvetto”, come sottolineato in questi giorni dalla redazione di RomaToday.

Di contro, a seguito del successo dei Caffè del Trenino e della pubblicazione di Fondi di Caffè, si sono intrecciate solide corrispondenze tra i Comitati di Quartiere Tor Pignattara, di Torre Spaccata, nonché con l’Associazione Culturale Città Alessandrina e con i Comitati Pendolari delle altre ferrovie concesse Roma – Lido e Roma – Civitacastellana - Viterbo.

Una così forte convergenza tra realtà cittadine, profondamente radicate sul territorio, non potrà assolutamente rimanere inascoltata e il treno dovrà necessariamente tornare a sferragliare fino a Giardinetti.


giovedì 1 ottobre 2015

Umiliato il Polo Museale

Il terremoto che sta scuotendo Atac SpA, dai vertici all’esercizio, ha fatto passare sottotraccia i disastrosi esiti della manifestazione TAG.ghiamoci, terminata domenica scorsa e realizzata al Polo Museale dell’Ostiense dall’associazione Doublee dalla stessa Azienda, nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità 2015.

A sancire il flop, l’organizzazione approssimativa, pareva di essere al mercato, e la mancanza di una iniziativa che riguardasse la mobilità sostenibile e, visto il luogo, la storia dei trasporti. Temi cari ai visitatori del Polo, che sarebbero dovuti essere il perno centrale dell’intero evento. «Ci aspettavamo di compiere un viaggio virtuale – spiega il signor Giorgio M. – tra passato e futuro, con immagini e documenti. È andata molto meglio le volte passate, io e mia moglie siamo riusciti a fare anche un giro sul tram storico». «Gli artisti sono bravi – rincara un ragazzo sulla trentina -, ma che ci azzeccano col museo storico dei trasporti? È stata una delusione».

Continua sul blog di David Nicodemi

lunedì 28 settembre 2015

Fondi di Caffè

Divinazioni e riflessioni sul futuro del trasporto casilino

Prima di procedere con la presentazione del documento, è doveroso rivolgere alcuni ringraziamenti e dediche:
  • Al CdQ Torpignattara e ai membri del Laboratorio di Mobilità e Urbanistica per il concreto supporto organizzativo e morale.
  • Al Cesmot nelle persone di Giovanni Giglio e Omar Cugini per l'approfondimento storico sulla ferrovia.
  • Al portale Turismo senza Auto nella persona di Roberto Luffarelli per la costante corrispondenza di nuove e stimoltanti idee.
  • A Cityrailways nella persona dell'Ing.Spinosa, per la professionalità, i progetti e gli studi di ammodernamento della tratta.
  • Ai giornalisti che hanno dato risalto ai Caffè del Trenino, contribuendo concretamente alla diffusione degli appuntamenti.
  • Al CdQ Alessandrino e all'Associazione Culturale Città Alessandrina per il grande interesse sulle vicende della ex ferrovia per Fiuggi.
  • A tutti gli amici e ai cittadini di Roma Casilina che hanno partecipato, sostenendomi in questo arduo cammino.

Presentazione
Dopo un mese di attività e rilevazioni, con la conclusione del primo ciclo di Caffè del Trenino si è potuto elaborare il presente documento di proposte e scenari per il trasporto e la viabilità di via Casilina: da questa esperienza nasce Fondi di Caffè con lo scopo di sintetizzare le opinioni e le proposte dei cittadini raccolte nel mese di settembre.

Abbiamo osservato che ultimamente non si sono voluti utilizzare gli strumenti necessari alla corretta programmazione di provvedimenti sulla mobilità quali l’Agenzia per la Mobilità e l’ascolto dei cittadini. Con la soppressione del  treno e l’istituzione della ridondante navetta Parco di Centocelle – Centocelle – Parco di Centocelle l’unico risultato conseguito è stato una notevole riduzione della qualità del trasporto pubblico lungo l’asse casilino.

Ci auguriamo pertanto che Fondi di Caffè possa essere d’aiuto a tutti coloro che affronteranno il difficile tema della riorganizzazione del trasporto pubblico in questo quadrante della città.

Carlo A. T., cittadino di Roma e autore del blog Sferragliamenti dalla Casilina


Considerazioni storiche
Il 1° febbraio 1980 si annunciava la prossima chiusura dell’ultimo tratto delle tranvie dei Castelli Romani “Termini – Cinecittà” in vista dell’attivazione della metro A. Il 15 la tranvia fu chiusa e il 16 aprì al pubblico la metropolitana Cinecittà – Ottaviano con una frequenza di un treno ogni 5 minuti. Complessivamente i cittadini dell’Appio/Tuscolano ottennero un miglioramento del servizio già esistente verso Termini e interquartiere, nonché un valore aggiunto dato dalla facile accessibilità al centro storico e al quartiere Prati.

Il caso di via Casilina è assimilabile per alcuni aspetti alle vicende di via Appia e via Tuscolana nel 1980. In primo luogo la linea C nella sezione Torrenova – Pantano corre sostanzialmente sul tracciato della ex ferrovia Roma – Fiuggi: è innegabile in questo tratto il generale miglioramento del collegamento in termini di confort, frequenza e velocità.

Il 3 agosto 2015, poiché probabilmente si è pensato che la metro C potesse supplire completamente al trasporto di via Casilina, si è attuata la limitazione della ferrovia Roma – Giardinetti a Centocelle, in attesa della costruzione di un capolinea a Parco di Centocelle. Questo provvedimento ha suscitato effetti molto negativi sulla mobilità cittadina, nonché sulla qualità della vita degli abitanti.

Infatti, a differenza di quanto accaduto su via Appia e Tuscolana nel 1980, la metropolitana non è riuscita a sostituire la ferrovia concessa.

Riflessioni e proposte sulla Roma - Giardinetti
In primo luogo si è persa un’importante funzione di adduzione tra fermata e fermata e la mobilità interquartiere è stata fortemente disincentivata a causa della frequenza di passaggi ridotta della nuova infrastruttura (12 minuti nel tratto Alessandrino – Pantano).  A questo dato si è aggiunto il peggioramento dell’accessibilità del nodo Termini: la navetta bus circolare 50x (Termini – Pigneto – Termini) impiega un tempo variabile tra i 15 e i 40 minuti  per compiere il collegamento Pigneto – Termini o viceversa, a seconda delle condizioni del traffico lungo via Casilina Vecchia, a piazza di Porta Maggiore, lungo via di Porta Maggiore. In particolare, le precarie condizioni del nodo di Porta Maggiore possono determinare estremi, ma non rari, casi di blocchi completi della circolazione, tali da dover sospendere o limitare addirittura anche l’esercizio tranviario.

Sono stati confrontati i seguenti  itinerari partendo dalle stazioni della tratta sospesa:


Come è evidente la combinazione di metro + autobus 50x risulta essere generalmente sconveniente, al più equivalente, ma mai vantaggiosa rispetto al treno Roma – Giardinetti, per il quale è stato conteggiato anche il tempo aggiuntivo necessario per percorrere a piedi il tratto Laziali – Termini. Ciò è dovuto in parte alla posizione delle fermate della metropolitana, che non servono il baricentro dei quartieri: Torre Maura si trova su via Walter Tobagi, Giardinetti è ben lontana dal GRA e dalla borgata storica. L’attuale configurazione della mobilità verso Termini peggiora ulteriormente se si vanno a conteggiare anche i tempi di attesa per il cambio di mezzo al Pigneto.

A supporto della tesi sono anche i dati sul traffico della metropolitana. La crescita sostanziale del numero di utenti, da 10.000 a 30.000 unità, si è infatti determinata esclusivamente con l’apertura dell’ulteriore tratta Parco di Centocelle – Lodi e non certamente con la sospensione della tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti. In sintesi la ferrovia e la metropolitana hanno sempre goduto di una loro autonomia in quanto hanno funzioni e destinazioni ben differenti.

E’ un fatto che la limitazione della ferrovia a Centocelle abbia eliminato gli unici punti di scambio che la linea C aveva con la rete su ferro di Roma.

Si è inoltre osservato che la ferrovia avrebbe potuto facilmente espletare le funzioni del 50x attraverso la creazione di un percorso pedonale simile a quelli Lodi – San Giovanni e Lodi – Re di Roma e con l’economica riqualificazione della fermata S. Elena.

Nel complesso la sostituzione della tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia con la metro C non ha apportato i benefici conseguiti con l’apertura della metro A nel 1980: il nuovo collegamento a Termini è indiretto e svantaggioso nella quasi totalità dei casi e l’accessibilità al centro storico non sarà disponibile prima del 2021 con l’apertura della tratta T3 San Giovanni – Colosseo.

Alla luce di queste evidenze e considerando anche l’ulteriore costo che si dovrebbe sostenere per smantellare l’infrastruttura, il ripristino della tratta Centocelle – Giardinetti appare un provvedimento di interesse prioritario, contestualmente alla progettazione del prolungamento a binario unico da Termini/Laziali a Termini/Manin.

La riapertura della linea completa e il breve, ma significativo, prolungamento nei pressi della stazione Termini si inseriscono in un più grande progetto di trasformare la ferrovia in una metropolitana di superficie con l’ulteriore estensione, anche in un’ottica “olimpica”, alla zona di Tor Vergata, che di fatto non ha beneficiato della presenza della linea C per la lontananza dell’infrastruttura.

Metropolitana linea C
La metropolitana costituisce quello che indubbiamente deve essere l’asse di trasporto portante del quadrante est. Tuttavia il tracciato ancora incompleto la renderà con l’arrivo a San Giovanni una vera e propria diramazione della linea A, con un traffico scambiato simile a quello tra metro B e ferrovia Roma – Lido. Nel mese di settembre si è osservato che il pendolarismo della metro C è fortemente accentuato durante la mattina con livelli di saturazione prossimi all’80% già da Torrenova e con una media di 200 passeggeri/treno durante il resto della giornata. Altresì si è notato lo scarso utilizzo delle corse limitate Lodi – Alessandrino, indice del fatto che buona parte dell’utenza proviene dall’estrema periferia di Roma.

Pertanto alla luce dei fatti osservati, si propone la discussione di un nuovo modello di esercizio che preveda almeno nella fascia oraria 6:30 – 10:00 corse limitate a Grotte Celoni ogni 6’ e complete a Pantano ogni 12’, valutando contemporaneamente la soppressione delle limitate Lodi – Alessandrino in favore di una gestione più flessibile del servizio.

La frequenza a 6 minuti fino a Grotte Celoni è attuabile con l’impiego di ulteriori 2 treni, già disponibili nella flotta come riserve, e garantirebbe sostanziali benefici sul grado di affollamento e sulla regolarità di esercizio. I 5 treni impiegati per le limitate al termine del servizio potranno essere parcheggiati sui binari 2 – 4 di Grotte Celoni, sui tronchini di inversione di Pantano, sul tronchino di inversione di Alessandrino.


Sono richieste inoltre delucidazioni circa il presunto ulteriore ritardo, dal 2016 al 2018, che si avrà per completare la stazione San Giovanni. Pur tenendo conto che senza le comunicazioni tra binari pari-dispari del pozzo 3.3 le frequenze subiranno un lieve peggioramento, non appare affatto conveniente tenere chiusa per circa 2 anni una stazione conclusa e pronta ad essere utilizzata.

Conclusioni
Alle incertezze progettuali della metro C e ai suoi lunghissimi tempi di realizzazione fa da inquietante contrappeso la rapidità e la decisione con la quale in un agosto deserto è stato chiusa la ferrovia Centocelle–Giardianetti di superficie. Come dire, per limitare un servizio pubblico non vi sono mai incertezze e indecisioni.

Il treno della Casilina ci offre l'occasione unica e irripetibile, se non l'ultima, per rimediare agli errori perpetrati nel passato quando in omaggio ad una crescente motorizzazione si chiudevano con poca o nulla lungimiranza intere linee tranviarie e ferroviarie. Sarà lo spartiacque tra due visioni: una di maggiore vivibilità e sostenibilità recuperando con progetti di prolungamento a Tor Vergata su modelli stadtbahn europei anche una importante funzione di vettore urbanistico, l'altra è bene conosciuta con i suoi doni di invivibilità, traffico, inquinamento, maggiore motorizzazione.
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venerdì 25 settembre 2015

Torna la gomma su via Casilina

Da lunedì 28 settembre saranno potenziate e modificate le linee 105 – 106 – 107. Nel particolare il 105 (Termini – Parco di Centocelle) e il 106 (Parco di Centocelle – Grotte Celoni) saranno effettuati con più corse al giorno, per andare incontro all’insufficienza di rete di superficie provocata da avventati provvedimenti a seguito dell’apertura della metro C. Lascia però perplessi il potenziamento del 106, linea sovrapposta sia alla metropolitana che al trenino giallo nella tratta sospesa Centocelle – Giardinetti. Le stesse incertezze sono state condivise dal Cesmot che in una nota ha dichiarato:

Le annunciate modifiche alla rete di superficie ATAC del quadrante Casilina, che entreranno in vigore il prossimo lunedì, ci lasciano fortemente perplessi. Ci riferiamo, in particolare, alla scelta di continuare a tenere in esercizio, potenziandola anche, la linea autobus 106, vero e proprio doppione della Linea C della Metropolitana e di non riattivare la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti. Poco più di un mese fa, ricordiamo, questa linea è stata limitata a Centocelle proprio adducendo come motivazione principale la sovrapposizione con la metropolitana. A questo punto ci chiediamo come mai la ferrovia era sovrapposta alla metropolitana mentre una linea di autobus che da Centocelle arriva fino a Grotte Celoni invece non lo sia. Tanto più che gli autobus non potranno mai avere gli stessi tempi di percorrenza e la capienza dei convogli della sospesa ferrovia. Senza ovviamente dimenticare che mentre un autobus genera traffico ed inquinamento, il treno no. Il sospetto è che la scelta sia dovuta al fatto che, in un periodo di “spending review”, la Regione Lazio abbia scelto la strada del “risparmio” sulla pelle degli utenti sacrificando la ferrovia e lasciando poi ad Atac il compito di trovare soluzioni per garantire la mobilità dei cittadini rimasti orfani del trenino.

Ultimi Caffè del Trenino
L’ulteriore notizia di questi provvedimenti saranno sicuramente oggetto di discussione negli ultimi Caffè del Trenino, gli incontri domenicali nati per illustrare la storia, l’importanza e le potenzialità della ferrovia in prossimità del suo centenario.
Sarà presentato inoltre un nuovo documento elaborato durante il mese di settembre che sarà mandato alle autorità competenti e pubblicato su questa piattaforma: “Fondi di caffè – Divinazioni e riflessioni sul futuro del trasporto casilino”.
Sono qui riportati gli appuntamenti:



martedì 15 settembre 2015

Il mantra dell'essere pendolare

Nuovo anno lavorativo, stessi disagi: questo il solito mantra per i pendolari di Roma.
La Roma – Lido e la Roma – Civitacastellana – Viterbo hanno esordito con nuovi orari, non troppo apprezzati dagli utenti. «Il nuovo orario, pubblicato ieri e in vigore da oggi, portava con se tanti dubbi che sono diventati realtà stamattina. Infatti, come evidenziato in rosso nel grafico sotto due cose saltano all’occhio : Prima Porta abolita come fermata extraurbana (grosso ERRORE) e troppa distanza tra treni extraurbani. Non è possibile aspettare FINO A 4 ORE (a cavallo tra le 11 e le 15) tra un treno extraurbano e l’altro, soprattutto adesso che alcune fermate sono soppresse e ci sono punti di “rottura di carico” in cui si deve scendere dal treno per prenderne un’altro (a Catalano e a Montebello), rendendo di fatto il viaggio verso Viterbo o verso Roma una vera e propria odissea. », riportano i pendolari della ferrovia Roma – Nord attraverso il sito del comitato. Sembra inoltre che diverse coincidenze con gli autobus Cotral siano state fatte saltare e ciò, unitamente alle sette corse extraurbane Montebello – Viterbo sostituite da bus, ha gettato non pochi dubbi:  sono i segni premonitori  che porteranno alla chiusura della storica ferrovia?

Rimanendo sempre in ambito di soppressioni, secondo alcune voci sembra imminente lo smantellamento della tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia di via Casilina. Tuttavia la sostituta metro C, complici le frequenze ancora ridotte a 12 minuti, non ha brillato al banco di prova delle scuole con rallentamenti registrati ieri sulla tratta Alessandrino – Lodi.


Nulla di nuovo invece sulla Roma – Lido, dove la promessa di avere fasce orarie con treni ogni 10 minuti è stata mancata per due giorni di fila. L’assessore alla mobilità Esposito ha stigmatizzato la circostanza, definendola un “gossip di rete”. Atac ha poi dichiarato in una nota: «Sulla Roma-Lido due rotabili sono stati portati in officina per un ciclo di manutenzione straordinaria, resasi necessaria a seguito di condizioni di esercizio impreviste. I treni torneranno in esercizio entro pochi giorni.»


La tabula soppressoria del 15 settembre

Insomma molti disservizi e disagi per i pendolari romani all’alba dell’European Mobility Week, la settimana europea per la mobilità sostenibile.

Noi, seppur non ancora accettati nel programma ufficiale, proseguiremo il nostro impegno con altri tre eventi ai quali vi invitiamo a partecipare:

Trattandosi di eventi culturali senza fini di lucro, non è necessario alcun contributo di partecipazione.  Per prenotazioni e informazioni: etrgiallo@gmail.com

Ci vediamo a bordo!

mercoledì 9 settembre 2015

Il futuro del trenino giallo


Martedì 8 settembre si è tenuta nel sede di via del Tritone 142 una commissione comunale sulla mobilità con tema centrale la ferrovia Roma – Giardinetti. Erano presenti quasi tutti i soggetti interessati: Comune, Atac, Agenzia della Mobilità, Municipio VI, grande assente la Regione Lazio. 
Riportiamo qui, in pochi paragrafi, una sintesi dello scambio di battute tra le diverse parti. Desideriamo altresì ringraziare vivamente il consigliere Enrico Stefàno per aver segnalato l’incontro e averci resi partecipi.

La Commissione Mobilità
L’assessore alla mobilità Esposito ha esordito presentando il fascicolo dei documenti che, a sua detta, dimostrano che la chiusura della Roma – Giardinetti è stata esclusivamente concordata tra la Regione Lazio e Atac. Il meccanismo è stato fondamentalmente quello di chiudere un tratto per la sovrapposizione con la metro C e per l’evasione tariffaria: una scelta comprensibile dal punto di vista strettamente economico, ma meno condivisibile per quanto concerne l’organizzazione del servizio.

Sono infatti innegabili i disagi che ha causato la chiusura delle fermate tra Centocelle e Giardinetti.

L’assessore ha dato completa disponibilità per intervenire affinché si possano alleviare questi disagi, specie in vista della prossima riapertura delle scuole, dicendosi pronto ad affidare la gestione delle linee a Roma TPL, nel caso Atac non potesse disporre di mezzi adeguati. La riapertura della Roma – Giardinetti resta però del tutto impraticabile in quanto una parte del personale è stata già trasferita sulla Roma – Lido e bisognerebbe avviare un lunghissimo iter burocratico.

Il consigliere Stefàno ha fatto quindi notare che non gli è chiara la logica di Atac, azienda che toglie una linea su ferro per soppiantarla con autobus che non ha disponibili. Tra l’altro, in un contesto quale la Casilina dove le opere viarie sono minime, l’autobus contribuisce ad aggravare il traffico e l’inquinamento.

E’ intervenuto quindi l’assessore alla mobilità del VI municipio Alveti osservando che il trasporto pubblico del quadrante, prima gestito al più con moderni mezzi di Roma TPL, è peggiorato notevolmente sia con la soppressione di diverse linee autobus, sia con la recente limitazione del treno. Era in studio un  progetto condiviso con l’Agenzia della Mobilità di riqualifica di via Casilina, che però è rimasto senza il pilastro fondamentale:  la Roma – Giardinetti. Adesso non c’è più adduzione tra fermata e fermata della metro, i pochi bus rimasti cadono a pezzi e subiscono forti ritardi a causa del traffico.La sovrapposizione tra metro C e Roma – Giardinetti è molto relativa, se si considera che stazioni come Giardinetti e Torre Maura sono ben diverse e distanti tra le due infrastrutture.

La presidente di commissione ha quindi riassunto la situazione. La chiusura della Centocelle – Giardinetti, nonostante la coincidenza del percorso con la metro C, ha comportato disagi molto preoccupanti, soprattutto in vista della riapertura delle scuole. E’ perciò necessario il servizio di adduzione della metro C ai quartieri per sfruttare al massimo la nuova infrastruttura.

E’ intervenuto quindi per Atac  il direttore di esercizio delle metro-ferrovie Nicastro  che in prima battuta ha osservato che, essendo il Comune il maggiore azionista di Atac, ogni decisione presa da Atac passa necessariamente in Comune. Nonostante il consigliere Stefàno abbia richiesto più volte chi fosse l’interlocutore del Comune per quanto concerne la sospensione della Centocelle – Giardinetti, non è emerso un nome preciso. Per Atac questa non è stata certamente una decisione unilaterale, ma è stata presa dalla Regione Lazio con conoscenza del Comune di Roma, maggiore azionista di Atac.

Stefàno ha quindi fatto osservare che metro C viaggerà per almeno altri 7 anni con una frequenza di 12 minuti nel tratto esterno Alessandrino – Pantano. Il treno in superficie pertanto avrebbe continuato a sopperire quella esigenza di mobilità locale che ora con la metropolitana avrà tempi estremamente dilatati. La ferrovia inoltre portava direttamente a Termini, senza contare la grande opportunità che potrebbe essere prolungare la stessa infrastruttura da Giardinetti ad Anagnina/Tor Vergata. Oggi la sede ferroviaria è completamente abbandonata e non c’è un progetto di riqualificazione: la situazione è gravissima.
Alveti ha concordato che non bisogna, specie in tempi di vacche magre, fare sprechi come quello di abbandonare il capolinea di Giardinetti inaugurato appena 9 anni fa e costato alla collettività 1,8 milioni di euro.

Di tutta risposta Atac ha affermato che, secondo degli studi, la combinazione metro C + autobus 50 costituisce un’alternativa equivalente se non superiore rispetto al treno.  Per evitare sprechi dovute a sovrapposizioni Centocelle – Giardinetti l’idea della Regione è quella di impiegare le risorse risparmiate, valutate intorno ai 5 milioni di euro annui, sulla Roma - Lido.
Il progetto per spostare il capolinea a Parco di Centocelle è stato presentato il 7 settembre in Regione Lazio. Il capolinea sarà ottenuto con un intervento a minimi costi e sarà funzionale per lo scambio diretto con la metropolitana.

La riunione si è conclusa con un appunto ad Atac da parte del consigliere De Luca. In passato il lavoro fatto in collaborazione dei cittadini con l’Agenzia della Mobilità ed Atac ha premiato in molte situazioni. In questa circostanza ciò non si è verificato con notevoli polemiche e disagi per i cittadini. Prima di dismettere definitivamente delle strade ferrate, specie in una città carente come Roma, bisogna pensarci almeno una decina di volte prima perché significa rinunciare a un patrimonio. Siccome ci sono vari progetti e si è constatato che la metropolitana non è completamente esaustiva del sistema di trasporti, bisognerà lavorare per valorizzare la ferrovia e rendere accessibile la metropolitana scoraggiando gli evasori tariffari. Il metodo, così come gli strumenti, ci sono: bisogna solamente usarli in collaborazione con i cittadini.
Atac ha accolto con piacere l’osservazione, chiedendo alle parti presente al tavolo a trasmettere un messaggio: la mobilità si evolve e qualche modifica nelle abitudini è necessario.


Confronto con la cittadinanza
Noi molto banalmente crediamo che il modo più facile ed efficace per rimediare ai disagi causati dalla chiusura della ferrovia sia riaprirla.

Non mancheremo tuttavia di discutere le risultanze di questa commissione durante i Caffè del Trenino, gli appuntamenti domenicali nati per illustrare la storia, l’importanza e le potenzialità della ferrovia in prossimità del suo centenario.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare la sezione "Eventi" del sito o a mandarci una mail a etrgiallo@gmail.com 
Tenete da parte qualche moneta per il caffè!