venerdì 25 marzo 2016

Il Trenino dei Desideri || Il Tram salverà Roma

Chiudiamo il ciclo de "Il Trenino dei Desideri" con le nostre riflessioni sulla rete tranviaria di Roma, emblema della maniera infefficace con la quale si è amministrata la città negli ultimi 20 anni.

Quasi un secolo fa Roma possedeva una delle reti tranviarie più vaste d'Europa: un vero e proprio patrimonio di collegamenti capillari tra il centro storico e le periferie.
Rimasti ammaliati dall'automobile, i romani scelsero negli anni '60 di inseguire il sogno di libertà che il mezzo privato portava con sè.
"La mia libertà finisce dove comincia la vostra." disse qualcuno tempo fa.
Il costante aumento del traffico fu accompagnato dall'eliminazione delle le tranvie, trasformando così i luoghi simbolo della Capitale in enormi parcheggi a cielo aperto. Oggi a Roma ci sono 955 automobili ogni 1000 abitanti, un peso inquinante insostenibile per la Città Eterna.
Il ripristino della rete tranviaria, la cui capacità va massimizzata con gli strumenti tecnologici del nuovo millennio, si configura tra le priorità che il prossimo sindaco dovrà affrontare. Per la posa di nuove rotaie sarà anche necessario aggiornare buona parte del parco rotabile e individuare un luogo adatto per ospitare il necessario nuovo deposito.
Affinchè Roma torni a dipingersi del verde degli alberi e dei tram.

mercoledì 23 marzo 2016

Il Trenino dei Desideri || Noi, che vogliamo la metro a Casal Monastero

Il Trenino dei Desideri ci riporta oggi a bordo della linea B verso la periferia nord di Roma. In compagnia degli amici dell'ASSC Casal Monastero abbiamo ripercorso la difficile storia del prolungamento della metropolitana oltre Rebibbia, atteso ormai da oltre 30 anni dai cittadini. La situazione della Tiburtina, oggi ancora più congestionata dai lenti lavori di raddoppio, rende necessario dare il via a quest'opera già appaltata e parzialmente finanziata.
Con le ulteriori due fermate si andranno a creare dei nodi di scambio che cattureranno le macchine in entrata soprattutto dal Grande Raccordo Anulare e decongestionando così il traffico cittadino.
Per questo continueremo a sostenere il Comitato di Casal Monastero, la cui lotta andrà avanti fino all'inaugurazione della tanto desiderata metropolitana.

lunedì 21 marzo 2016

Il Trenino dei Desideri || Copenhagen, un esempio di trasparenza.

Copenhagen, capitale della Danimarca, ha deciso da tempo di dotarsi di una rete di metropolitane per andare incontro all'esigenza di mobilità dei circa seicentomila cittadini residenti ai quali si sommano in pari numero gli abitanti dell'area urbana.
Dal 2002 la città si è dotata di una prima tratta con due diramazioni, ossia la M1 e la M2, completamente automatizzata con tecnologie Ansaldo STS.
A queste due linee se ne sommeranno nel 2019 altre due con le medesime caratteristiche di automazione e costruite da Salini Impregilo: insomma queste metropolitane "tutte italiane" saranno il cardine degli spostamenti dei cittadini della capitale danese.
Un'aspetto che mi ha molto colpito e che dovremmo importare dal paese nordico, è la completa trasparenza con la quale si può accedere per controllare l'avanzamento dei cantieri della metropolitana.
Una platea del genere sugli scavi della stazione Fori Imperiali della metro C attirerebbe moltissimi turisti e curiosi, restituendo in parte gli orizzonti sottratti dai cantieri.
Forse questo ci aiuterebbe a ricordare che il sacrificio dei cantieri è transitorio e che alla fine l'infrastruttura resterà per sempre a servizio della cittadinanza.

mercoledì 16 marzo 2016

Il Trenino dei Desideri || La Roma-Lido, Caron dimonio con occhi di bragia

Un orario continuamente disatteso, corse diradate oltre ogni aspettativa, stazioni e infrastrutture completamente abbandonate da anni: con questi requisiti la Roma-Lido non poteva che aggiudicarsi nuovamente il Premio Caronte, ossia il titolo di peggiore tratta ferroviaria d'Italia.
La risoluzione delle enormi deficenze di questa linea, che interessa più di centomila pendolari, potrà partire solo con un adeguato piano strategico di investimenti.
In prima battuta, al fine di porre rimedio alle continue rimodulazioni e riportare il servizio al livello del 2004 (che seppur non ottimale era quantomeno dignitoso), bisognerà necessariamente orientarsi verso l'acquisto di nuovi treni adatti al servizio metropolitano all'aperto e su tratte medio - lunghe. Tale tipologia di convogli esiste già ed è largamente utilizzata per i servizi suburbani nelle maggiori città d'Europa: un modello di riferimento potrebbe essere l'elettrotreno DB.481/482 utilizzato nelle ferrovie S-Bahn berlinesi. Il tentativo di riciclare più volte i treni scartati della metro A ha prodotto solo un notevole danno erariale che i pendolari scontano tutt'oggi sulla loro pelle.
Solo dopo l'acquisto di un parco rotabile adeguato si potrà parlare dell'eventuale ulteriore potenziamento a metropolitana. In tal senso occorrerà aggiornare il sistema di segnalamento e la potenza delle sottostazioni elettriche per garantire corse ogni 4 minuti.
Comunque sia prima di parlare della Roma-Lido come metropolitana bisognerebbe inanzitutto risolvere i suoi problemi da ferrovia.

martedì 15 marzo 2016

Pigneto FS e il mito del Tombamento



Noto che spesso, la spinta alla trasformazione del vecchio trenino in un tram rosso fiammante, trova origine nella prossima ventura possibilità di instradare la linea sulla circonvallazione Casilina, passando sulla ricopertura del vallo ferroviario.

Peccato che il progetto di Pigneto FS, approvato e di imminente cantierizzazione, preveda:
1) prima fase di realizzazione di una fabbricato adiacente alla linea di cintura, risalite a piano strada, discenderie per il tunnel di sottoattraversamento del vallo e risalita al mezzanino fermata linea C;
2) estensione del fabbricato alla adiacente linea merci e realizzazione di una copertura continua tra i due versanti del vallo estesa per i 250 metri di lunghezza della stazione. Punto, la copertura di tutto il vallo è stata stralaciata. 
 
A meno che il Comune non intenda farla con soldi suoi e che si sobbarchi non pochi problemi strutturali alla radice di via Casilina dove il fascio binari si divarica per l'immissione della linea merci da Casilina: nulla di irrisolvibile ma stanti le difficoltà tecnico-amministrative dell'Amministrazione capitolina si rischia di inbarcarsi in una querelle tipo quella della spina torinese.
Che però almeno lì sta dando risultati di tutto rispetto, nonostante il processo non sia stato rapidissimo.
A proposito di Pigneto: tutti ne parlano, tutti la vogliono. Ma qualcuno ha mai misurato la distanza tra Pigneto e Tuscolana?
Si dirà, come Campi Flegrei a Napoli con la vicina Piazza Leopardi e la successiva Cavalleggeri d'Aosta: sì, peccato che la cintura romana veda il passaggio di treni metropolitani, regionali, intercity e AV. Credo che - in sala controllo non c'é il pragmatismo tedesco - ci sarà qualche problema di esercizio. 
 
Tratto da una riflessione dell'Ingegnere Andrea Spinosa

domenica 13 marzo 2016

Il Trenino dei Desideri || La Roma-Civitacastellana-Viterbo, un patrimonio abbandonato

La Roma-Civitacastellana-Viterbo è ferrovia che partendo da piazzale Flaminio si snoda con un percorso di oltre 100 chilometri fino alla città di Viterbo. Si tratta di una vasta infrastruttura che negli anni si è più volte dimostrata essere non solo un servizio utile ai cittadini del Lazio, ma anche un elemento caratterizzante della storia dei paesi che attraversa. 
Un patrimonio del genere meriterebbe l'attenzione che ogni ferrovia necessita, ossia la regolare manutenzione dei convogli e delle infrastrutture, nonchè investimenti per migliorare il confort e i tempi di percorrenza. Contrariamente a quanto auspicabile, la Regione Lazio ha lasciato in questi anni la tratta in uno stato di sostanziale abbandono: il rinnovamento della rete elettrica è stato interrotto a Civitacastellana, tant'è che proseguendo fino a Viterbo la linea aerea è sostenuta ancora dai pali originali del 1932. In tempi più recenti si sono registrati diversi svii e piccoli deragliamenti a Viterbo, dove gli scambi sono completamente consumati e inutilizzabili.
Nell'ambito del Comune di Roma (e quindi maggiore di competenza del futuro sindaco), ancora oggi restano insolute le maggiori problematiche della tratta urbana: la nuova stazione di Prima Porta attende di essere inaugurata dal 2010, sui fin troppo vecchi convogli ogni estate si registrano le temperature torride prossime ai 40° e l'imminente chiusura della stazione Flaminio rischia di lasciare a piedi migliaia di pendolari.
Con questo video invochiamo quindi l'assunzione di responsabilità da parte degli amministratori della Regione Lazio e da parte dei sindaci dei comuni interessati dalla ferrovia, affinchè si riparta con decisione a puntare su questa strada ferrata. Solo così si potrà scongiurare il ripetersi della sfortunata storia della ferrovia Roma-Fiuggi. 

mercoledì 9 marzo 2016

Roma - Giardinetti, commento a caldo sulla "concessione"

La notizia della "concessione" della Roma - Giardinetti è rimbalzata nella giornata di ieri tra i principali siti specializzati nel trasporto pubblico romano.
Con l'occasione desideriamo ribadire la sconvenienza del progetto di riconversione in tram, che determinerebbe enormi costi di realizzazione e la perdita della capacità complessiva di trasporto degli assi viari Prenestina e Casilina.
Rilanciamo invece il progetto curato dall'Ingegnere Andrea Spinosa, ossia della metropolitana di superficie linea G, tracciato nel Libro Giallo del Trenino.
http://www.cityrailways.net/studi-e-tecnica/2015/2/10/il-libro-giallo-del-trenino.html

lunedì 7 marzo 2016

Il Trenino dei Desideri || La metro C, il più grande spreco di sempre

Parlare della metro C, ossia l'opera protagonista delle cronache sulla mobilità romana degli ultimi 10 anni, non è affatto facile, soprattutto se non si dispone delle adeguate conoscenze di ingegneria, archeologia ed economia. Le nostre osservazioni pertanto si limiteranno ad alcuni dati di fatto.

La linea C risulta attualmente finanziata fino alla fermata Fori Imperiali/Colosseo. Sussistono anche coperture parziali da parte del governo per arrivare fino a piazza Venezia, ma è necessario decidere se sarà stazione passante o di capolinea.
Supposto che la metro arriverà necessariamente fino a piazza Venezia, unico luogo adatto dove per poter estrarre le talpe meccaniche, la domanda alla quale il futuro sindaco dovrà rispondere è: conviene proseguire o fermarsi?

E' sul concetto di convenienza che i sostenitori e i detrattori della metropolitana si sono aggrappati con diverse motivazioni: chi pone il riflettore sui rischi, chi sui costi, chi sulle opportunità di questa grande opera.

Quale futuro per la terza metropolitana di Roma?
Bisognerà innanzitutto sfruttare questo 2016, l'irripetibile anno in cui è possibile rescindere il contratto con l'attuale consorzio costruttore senza pagare ulteriori penali.
Il passo successivo sarà quello di preparare una nuova gara d'appalto per la progettazione della tratta mancante, sia essa Colosseo-Venezia o Colosseo-Ottaviano, richiedendo il controllo del 95% dei finanziamenti da parte dello Stato. Questa formula slegherà la grande opera dalle alterne vicende del Comune di Roma, alleggerendone il peso sulle sempre disastrate finanze.

Bisogna avere ben presente che le decisioni dei prossimi 5 anni  saranno determinanti per il futuro assetto della metropolitana: una volta chiusi i cantieri a piazza Venezia non si potranno più riaprire.
Noi ci auguriamo che la metro C sia portata a compimento, così come previsto dal Piano Regolatore Generale. Interromperla drasticamente nel cuore del centro storico sarebbe il più grande spreco di sempre.

giovedì 3 marzo 2016

Il Trenino dei Desideri || Tutte le risposte sulla Roma-Giardinetti

Il 3 agosto 2015 la Roma - Giardinetti è stata sospesa nella tratta Centocelle - Giardinetti nell'ottica di razionalizzare il trasporto pubblico di Roma est. Il taglio di questa tratta e del 105 ha determinato notevoli disagi ai cittadini, i quali in questi mesi si sono mobilitati in più occasioni per richiedere il ripristino del servizio di superficie: è chiaro che la metro C non può supplire alle diverse esigenze di mobilità dei quartieri a ridosso di via Casilina.
Mentre si tagliava il trasporto pubblico il lungimirante Ingegnere Andrea Spinosa tracciava un progetto di recupero, potenziamento e prolungamento della ferrovia a Tor Vergata: il Libro Giallo del Trenino.
http://www.cityrailways.net/studi-e-tecnica/2015/2/10/il-libro-giallo-del-trenino.html

In una città carente di infrastrutture come Roma, dismettere ferrovie significa rinunciare a un patrimonio irrecuperabile.
Il treno della Casilina ci offre l'occasione unica e irripetibile, se non l'ultima, per rimediare agli errori perpetrati nel passato quando in omaggio ad una crescente motorizzazione si chiudevano con poca o nulla lungimiranza intere linee tranviarie e ferroviarie. Sarà lo spartiacque tra due visioni: una di maggiore vivibilità e sostenibilità recuperando con progetti di prolungamento a Tor Vergata su modelli stadtbahn europei anche una importante funzione di vettore urbanistico, l'altra è bene conosciuta con i suoi doni di invivibilità, traffico, inquinamento, maggiore motorizzazione.

mercoledì 2 marzo 2016

La fiera dell'ipocrisia



Non possiamo che commentare l'iniziativa promossa in pompa magna dal Partito Democratico per restituire l'autobus 105 Termini - Grotte Celoni ai cittadini romani.
Strappa un sorriso sarcastico sapere che il centro sinistra stia lottando per il ripristino della linea autobus, quando fu proprio sotto la giunta Marino che questo servizio di trasporto pubblico venne fortemente ridimensionato per cercare disperatamente di aumentare i passeggeri sulla metro C.

Notasi altresì che nella locandina è illustrata erroneamente la ferrovia Roma - Giardinetti, altro servizio pubblico sacrificato dalla Regione Lazio guidata sempre dal Partito Democratico sull'altare della metro C.
L'utilizzo di un immagine, tra l'altro sbagliata, di Wikipedia la racconta lunga sulla conoscenza del territorio casilino e sull'impegno con cui si sta preparando questo incontro.